Il palazzo de La Zisa (dall’arabo al-ʿAzīza, ovvero “la splendida”) sorgeva fuori le mura della città di Palermo, all’interno del parco reale normanno, il Genoardo (dall’arabo Jannat al-arḍ ovvero “giardino o paradiso della terra”), che si estendeva con splendidi padiglioni, rigogliosi giardini e bacini d’acqua da Altofonte fino alle mura del palazzo reale. L’etimologia de La Zisa ci viene spiegata da  Michele Amari che, nella sua Storia dei musulmani di Sicilia così scriveva:

 

« Guglielmo … rivaleggiando col padre … si mosse a fabbricare tal palagio che fosse più splendido e sontuoso di que’ lasciatigli da Ruggiero. Il nuovo edifizio fu murato in brevissimo tempo con grande spesa e postogli il nome di al-ʿAzîz, che in bocche italiane diventò «la Zisa» e così diciamo fin oggi» (Cit. Wikipedia).

 

Il Castello de La Zisa è l’esempio più rappresentativo di architettura fatimida di età Arabo-Normanna.

Particolare lato Sud de La Zisa

La costruzione dell’edificio fu iniziata nel 1165 da Guglielmo I detto “il Malo” e fu portata a termine dal figlio Guglielmo II detto “il Buono” intorno al 1175.

Visitare il castello de La Zisa è un’esperienza unica e meravigliosa: di colpo ci si sente proiettati in tempi passati, pieni di fascino e magia di terre lontane.

Nella struttura sono esposti rari esempi di arte araba normanna, ma ciò che più attira i visitatori e alimenta la nostra leggenda, sono i cosiddetti “diavoli de La Zisa”.

I Diavoli de La Zisa

Si tratta di un affresco dipinto nell’intradosso dell’arco di ingresso alla sala della fontana, il quale raffigura personaggi mitologici detti “diavoli” poiché risulta estremamente difficile contarne l’esatto numero, ed è proprio qui che inizia il nostro mistero.

Affresco dei Diavoli per intero

Una leggenda popolare vuole che nel castello sia nascosto un enorme tesoro in monete d’oro, capace di risolvere il problema della povertà in tutta Palermo, custodito appunto dai diavoli, che con i loro continui movimenti impediscono a chiunque di contarli esattamente e quindi di risolvere l’enigma secondo il quale contando esattamente i diavoli il tesoro verrebbe ritrovato.

La difficoltà di contare esattamente i diavoli de La Zisa sembra spiegata dal fatto che alcune delle figure siano molto piccole e altre non intere, creando in chi li osserva da una certa distanza un’illusione ottica, per cui le persone che li osservano contandoli si confondono e sbagliano il conteggio.

Curiosità:

Questa leggenda ha generato un detto popolare a Palermo:

“E chi su, li diavoli di La Zisa?” (E che sono, i diavoli de La Zisa?)

espressione usata quando non tornano i conti.

AUTORE


Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Luoghi / Castelli
Ubicazione : Europa / Italia / Sicilia
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