Nell’entroterra del levante ligure, nel pittoresco comune di Borzonasca, sorge un’imponente opera rupestre che ha affascinato generazioni con la sua misteriosa presenza: il grande volto di Borzone. Questa antica scultura è situata nella valle del torrente Penna, tra l’abbazia di Borzone e il borgo di Zolezzi, precisamente in una località nota come Rocche di Borzone.

Volto Megalitico di Borzone

La storia di questa straordinaria creazione rupestre inizia nel gennaio del 1965, quando fu casualmente riscoperta durante un sopralluogo del comune in preparazione per la costruzione di una strada carrozzabile. L’assessore Armando Giuliani ebbe l’onore di fare questa eccezionale scoperta e la notizia del ritrovamento si diffuse rapidamente, catturando l’attenzione degli archeologi e della stampa locale. La scultura, con i suoi impressionanti sette metri di altezza e quattro di larghezza, si distingue per la sua grandezza, tanto da essere considerata la scultura rupestre più grande d’Europa, un titolo che fu sostenuto anche dall’assessore Rita Deschmann. È scolpita in una roccia calcarea ed è caratterizzata da tratti somatici realistici, come gli occhi, il naso, la bocca e le orecchie.

La datazione di questa straordinaria opera rimane oggetto di dibattito tra gli studiosi, a causa della mancanza di studi sistematici sul reperto. Alcune teorie suggeriscono che la sua creazione risalga al paleolitico superiore o al Neolitico, un periodo compreso tra 20.000 e 3.500 anni fa, seguendo la tradizione dei menhir antropomorfi, come quelli di Carnac.

Abbazia di Sant’Andrea di Borzone

Tuttavia, una teoria più recente, formulata in uno studio del 2015, propone una datazione di epoca altomedievale. Questa teoria suggerisce somiglianze fisionomiche tra il volto di Borzone e il volto raffigurato nella Sindone di Torino, proponendo il nome di “Sindone di pietra” per questa straordinaria scultura. Secondo questa teoria, l’opera potrebbe essere stata realizzata dai monaci Benedettini dell’adiacente abbazia di Sant’Andrea di Borzone, che era una diretta emanazione dell’importante abbazia di San Colombano di Bobbio, un luogo cruciale nell’alto medioevo italiano. Si ritiene che i monaci abbiano scolpito il volto come parte di un voto per la conversione al Cristianesimo degli abitanti della valle del Penna. Questo spiegherebbe anche il motivo per cui il volto è orientato verso la valle, mentre volge le spalle all’abbazia. Inoltre, secondo la tradizione locale, si crede che i monaci si radunassero ogni anno di fronte alla scultura per venerarla.

La scultura si trova in un luogo remoto e impervio, raggiungibile solamente a piedi o in mountain bike. Il volto di Borzone rimane un enigma affascinante e un importante patrimonio culturale, attraendo visitatori, storici e archeologi con la sua storia intrigante e il suo magnetico fascino. È possibile visitarlo gratuitamente, ma è di vitale importanza rispettare sia la natura circostante che la stessa scultura, preservando così questo straordinario pezzo di storia per le generazioni future.

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Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Oggetti
Ubicazione : Europa / Italia / Liguria
Accesso : Pubblico
Stato di Conservazione : Ottimo
Accesso con Animali : Consentito
Accesso con Disabilità : Non Accessibile
Raggiungibilità : A Piedi
Servizi Igienici : Non Accessibili
Telefono : 0185340056
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